Il Molise (Mulise IPA: /mʌ'li:sə/ in molisano) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale con capoluogoCampobasso. Confina con l'Abruzzo a nord, il Lazio ad ovest, la Campania a sud ovest, la Puglia a sud est ed è bagnata dal Mar Adriatico ad est. Fino al 1963, formava insieme all'Abruzzo la regione Abruzzi e Molise.
Oltre a Campobasso, i centri di maggiore importanza sono Termoli (CB), Isernia e Venafro (IS).
Caratteristiche
La Regione si distingue per alcune caratteristiche particolari:
Geografia
Seconda regione più piccola d'Italia dopo la Valle d'Aosta, la sua superficie è divisa quasi equamente tra zone di montagna, il 55,3% del territorio, e zone collinari, del 44,7% del territorio. La zona montuosa si estende tra l'Appennino abruzzese e l'Appennino sannita.
I Monti della Meta (2241 m) formano il punto d'incontro della linea di confine tra il Molise, l'Abruzzo e il Lazio, poi ci sono i Monti del Matese che corrono lungo il confine con la Campania e raggiungono i 2050 metri con il monte Miletto. A oriente, la zona delSubappennino (Monti dei Frentani) degrada verso il mare con colline poco ripide e dalle forme arrotondate. Le aree pianeggianti sono poche e di piccole dimensioni, le principali sono la piana di Bojano (CB) nel Molise centrale e a occidente la piana di Venafro (IS). LaBocca di Forlì, o Passo di Rionero, (891 m.s.l.m.) segna convenzionalmente il limite geografico tra Italia centrale e Italia meridionale.
Il clima è di tipo continentale, soprattutto lungo le coste, con inverni generalmente freddi e nevosi ed estati calde e afose. Sulla costa il clima è più gradevole, man mano che si procede verso l'interno diventa via via più rigido e le temperature si abbassano notevolmente (Campobasso nel periodo invernale è una delle città più fredde d'Italia). Anche l'estate risulta più gradevole sulla costa dove spesso soffiano brezze che rendono più dolci i mesi caldi.
Le coste
Per 35 km il Molise è bagnato dal Mar Adriatico.
Importanti centri balneari e di villeggiatura sono Termoli (CB), Campomarino (CB) e Petacciato (CB): centri attrezzati di ogni comfort e dotati di lunghe spiagge.
La costa è bassa e sabbiosa tranne per il promontorio di Termoli (CB), al cui riparo è stato costruito il porto artificiale da dove partono le navi per le Isole Tremiti (FG) e la Croazia; lungo le coste ci sono anche alcune fasce pianeggianti, larghe non più di qualche chilometro. La formazione di dune litoranee causava il ristagno delle acque dei torrenti con la conseguente formazione di paludi, da qualche tempo però eliminate con opere di bonifica.
I fiumi
I fiumi principali della regione sono il Trigno, che segna parte del confine con l'Abruzzo, il Biferno, e il Fortore, a confine con la Puglia. Il Biferno è l'unico fiume che nasce, scorre, e sfocia interamente nella regione Molise, più precisamente nella provincia di Campobasso. Le sue sorgenti danno molte acque. In Molise nasce anche il Volturno, che con una lunghezza di 175 km e un bacino esteso per 5.550 km², è il principale fiume dell'Italia meridionale sia per lunghezza sia per portata. La notevole abbondanza di risorse idriche del Molise permette di soddisfare i fabbisogni, oltre che ovviamente della medesima regione, anche di Campania, Puglia e Abruzzo.
I laghi
Il fiume Biferno è stato sbarrato da un invaso artificiale negli anni settanta, la diga del Liscione, e fu così formato il lago di Guardialfiera, il più esteso del territorio. Altro lago di grande importanza è quello di Occhito che costeggia per diversi chilometri il confine tra Molise e Puglia. Inoltre, tra le Mainarde molisane sorge il bacino artificiale di Castel San Vincenzo (IS), realizzato alla fine degli anni cinquanta e che fa parte dell'area molisana del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. I laghi naturali sono pochi, estremamente ridotti e a carattere stagionale.
Ambiente
Nel Molise, che include il settore Mainarde del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sono presenti ulteriori vaste aree boschive, soprattutto nella provincia di Isernia. Di notevole importanza sono le Oasi del WWF (Monte Mutria e Guardiaregia-Campochiaro), l'Oasi LIPU di Casacalenda (la prima nata in regione), l'Oasi Le Mortine nel bacino fluviale del Volturno presso Venafro (IS), il massiccio del Matese, la riserva naturale Collemeluccio con le sue estensioni di boschi di abete bianco, la riserva MAB di Montedimezzo e l'Orto Botanico di Capracotta (IS). Da segnalare anche la presenza sul territorio regionale del Parco regionale agricolo storico dell'olivo di Venafro, unico parco agricolo in Molise, riconosciuto con una legge regionale risalente al 2008.
La fauna è caratterizzata dalla presenza del camoscio appenninico, del capriolo, del cervo, del cinghiale, del daino, della lontra[5], del lupo appenninico, dell'orso bruno marsicano e della volpe. La fauna aviaria stanziale include il falco pellegrino, il gheppio, la ghiandaia e la coturnice.
Storia
Storicamente gran parte del Molise si identifica con l'antico Sannio. Infatti quasi tutto il suo territorio era abitato dalle tribù Sannitiche.
A partire dal III secolo a.C. subì l'invasione dei Romani, che crearono le loro colonie nei principali centri abitati già esistenti: Saepinum-Sepino (CB), Larinum-Larino (CB), Aesernia-Isernia e Venafrum-Venafro (IS).
Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, il territorio molisano fu devastato dai Goti (535-553), e poi incluso nel Ducato longobardo di Benevento.
Dal 667 al 1200 ca., dai gastaldati alla Contea di Bojano. Sotto il dominio del Ducato longobardo di Benevento venne suddiviso in sei gastaldati tra i quali quello di Bojano. Il gastaldato di Bojano, intorno al 667, era stato concesso al condottiero bulgaro Alzeco[6], che divenne il primo gastaldo[7] di un'area pressoché disabitata. AdAlzeco fu accordato il titolo del gastaldato di Bojano dal Re longobardo Grimoaldo. I bulgari erano presenti oltre che a Boiano anche a Sepino, Isernia (cittadine affermate già in epoca Romana) e nella zona dell'agro dell'attuale Campobasso. Tombe umane di un tipo steppico-nomade così come sepolture equine databili dalla seconda metà dell'VIII secolo attestano la presenza proto-bulgara nel Molise in questi luoghi. Nella sua vita, Paolo Diacono, scrisse che i discendenti di questi proto-bulgari parlavano ancora il loro idioma originario, così come il latino. I discendenti proto-bulgari formarono con gli abitanti del luogo una unica comunità interscambiando tradizioni, linguaggio, usi e costumi, circostanza che viene confermata anche dallo studio effettuato da Francesco D'Ovidio.
Dal 1045 al 1210, dalla Contea di Bojano al Contado di Molise
Nel 1045 il condottiero normanno Rodolfo di Moulins, disceso in Italia Meridionale con gli Altavilla, conquista la Contea di Bojano. È con l'arrivo dei normanni e della famiglia de' Moulins, tra la fine dell'XI secolo e l'inizio dell'XII secolo, infatti, che comincia ad affermarsi il toponimo Comitatus Molisii riferito, appunto, alla contea di Bojano, che, nel contempo, aveva inglobato altre contee dove governavano altre signorie feudali. Rodolfo di Moulins (noto anche come Rao o Rodolfo De Molisio o di Molise) fu il primo conte del Molise. Territori, quali Venafro, Larino, Trivento, Isernia, Campomarino, la montagna del Matese, Pietrabbondante, Termoli, Mignano fino aCapracotta, Capriata e Prata[8] passarono quindi sotto la signoria dei de' Moulins. Nel contempo la città di Campobasso assunse un'importanza economica sempre crescente riuscendo a diventare la “capitale” della Contea. Il nome Molise, quindi, compare nel Medioevo centrale per identificare una contea di appartenenza della famiglia normanna dei de' Moulins.
Dinastia dei Conti del Molise, della casata dei de Moulins
Conte Guidomondo; Signore normanno del Castrum Molinis (Mortagne-au-Perche);
Si era, dunque, formata una entità territoriale unificando le varie contee sotto controllo della Contea di Bojano, che i normanni chiamarono Comitatus Molisii ovvero Contado di Molise, che avrebbe conservato una propria peculiare identità nel corso dei secoli. Il dominio della famiglia si estinse verso la fine del secolo XII. Tale condizione determinò anche la fine della Contea, che si smembrò in piccoli feudi. Dai Conti del Molise discesero presumibilmente altre casate come i Montagano, i Luparia, i Pietravalle, i Montaquila, i Busso, i Castropignano, i Cantalupo, i Pescolanciano, i Santangelo, i Gambatesa, che si divisero il territorio della contea, e delle quali sono testimoni ancora oggi diversi comuni che ne riprendono la denominazione.
Dal 1221 al 1806, dal Contado di Molise alla Provincia di Molise
L'integrità del Molise, come detto, fu conservata fino al 1221, anno in cui Federico II di Svevia attaccò e conquistò Boiano convocandovi ifeudatari e i nobili a lui fedeli. Da quel periodo il territorio cominciò ad essere parte del Regno di Sicilia (che successivamente fu denominato Regno di Napoli e infine Regno delle Due Sicilie dal 1816 dopo il Congresso di Vienna). Quindi dal 1221 il Molise divenne la sede di un giustizierato (Justitiaratus Molisii), cioè di un distretto di giustizia imperiale, dove l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari. In realtà, l'amministrazione del Molise era congiunta a quella della Terra di Lavoro, che insieme formavano un unico distretto denominato Justitiaratus Molisii et Terra Laboris. I due territori condivisero il medesimo giustiziere fino al XVI secolo, quando dal 1538, il Regno di Napoli fu conquistato dalle truppe aragonesi (che vi istituirono un vicereame), il Molise fu staccato dalla Terra di Lavoro e aggregato alla Capitanata (regione storica corrispondente all'incirca alla attuale provincia di Foggia). L'aggregazione alla Capitanata cessò nel 1806, quando con la legge 132 "Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno" varata a Napoli dal Re Giuseppe Bonaparte, si riformarono i confini e si delinearono le Province e l'intera ripartizione territoriale del Regno di Napoli basata sul modello francese. Questa Legge soppresse il sistema dei giustizierati. Ci furono poi negli anni successivi fono al 1811, una serie di regi decreti che completarono il percorso d'istituzione delle province. In base alla suddetta riforma del 1806, quindi, fu stabilita la separazione del Contado di Molise dalla Capitanata. Il processo di definizione dei confini terminò nel 1811 e la provincia del Molise raggiunse quasi tutta la dimensione dell'attuale Regione Molise
Dal 1º gennaio 1817, l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Province dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816.
Fu questo un periodo di isolamento e di grave crisi economica e sociale, data la presenza sul territorio di numerose bande di briganti. Il Molise perse così l'identità originaria.
Dal 1806 al 1811, Provincia di Molise
Con l'invasione francese, ufficialmente il 27 settembre 1806, con la legge 132 del 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto di quell'anno, conNapoleone, il Molise divenne per la prima volta una provincia autonoma denominata Provincia di Molise con Campobasso capoluogo e che era suddivisa in tre distretti:
Dal 1811 al 1962
La provincia di Molise ebbe un forte sviluppo grazie alle opere infrastrutturali e alle politiche messe in atto dal Re di Napoli Gioacchino Murat (succeduto a Giuseppe Bonaparte) a partire dal 1811, e l'annessione di Larino, Venafro e di parte della Valle del Volturno.
Dall'epoca del Regno di Napoli il territorio molisano era in realtà compreso in quattro giustizierati diversi: il Contado del Molise, l'Abruzzo Citeriore, la Terra di Lavoro e laCapitanata; ancora oggi è possibile riscontrare differenze dialettali, gastronomiche e folkloristiche fra queste quattro aree. Con l'annessione al Regno d'Italia, nella regione scoppiarono molte ribellioni che furono completamente sedate solo alla fine del XIX secolo.
Nel corso della Seconda guerra mondiale, il territorio attorno a Campobasso fu interessato da duri combattimenti, che si conclusero nel settembre 1943, con lo sbarco deglialleati a Termoli (CB).
Dal 1963 a oggi Regione Molise
Nel 1963, grazie a una disposizione transitoria che consentì di derogare ai limiti imposti dall'art. 132 della Costituzione italiana, la provincia di Campobasso venne distaccata dalla preesistente regione Abruzzi e Molise (che al contempo venne rinominata in Abruzzo), elevata a regione e nominata Molise. Campobasso divenne capoluogo di regione. Il 3 marzo 1970 una parte del suo territorio venne scorporata e istituita come Provincia di Isernia, con Isernia capoluogo. Il Molise è oggi quindi, con le due province di Campobasso e Isernia, la ventesima, e più giovane regione d'Italia.
Oltre a Campobasso, i centri di maggiore importanza sono Termoli (CB), Isernia e Venafro (IS).
Caratteristiche
La Regione si distingue per alcune caratteristiche particolari:
- è la regione amministrativa più giovane del Paese, essendo stata istituita come ente solo nel 1963 per distaccamento da un'altra: anche se come unità territoriale fu creata nel 1221 con il nome di Contado di Molise da Federico II. Fu scissa dall'antica regione Abruzzi e Molise e divenne la ventesima regione d'Italia, dapprima con la sola provincia di Campobasso, e dal1970 anche con la provincia di Isernia. In realtà la precedente regione Abruzzi e Molise, intesa come istituzione burocratico-amministrativa, come tutte le regioni a statuto ordinario, non era mai stata attivata e dunque le due regioni hanno cominciato a funzionare autonomamente dal 1970;
- è la regione italiana con il minor numero di frazioni, ma non di comuni;
- nel territorio della regione, ed in particolare in quello del comune di Termoli (CB), passa il meridiano di riferimento per il fuso orario CET, che stabilisce l'orario d'Italia e buona parte dell'Europa, denominato infatti Termoli-Etna.
- nel territorio a confine tra Molise e Abruzzo vi è il Viadotto Sente, che con i suoi 185 m d'altezza è il secondo più alto d'Italia, dopo il Viadotto Italia in Calabria.
- è la regione in cui, in due occasioni (2001 e 2012) sono state annullate le elezioni regionali.
Geografia
Seconda regione più piccola d'Italia dopo la Valle d'Aosta, la sua superficie è divisa quasi equamente tra zone di montagna, il 55,3% del territorio, e zone collinari, del 44,7% del territorio. La zona montuosa si estende tra l'Appennino abruzzese e l'Appennino sannita.
I Monti della Meta (2241 m) formano il punto d'incontro della linea di confine tra il Molise, l'Abruzzo e il Lazio, poi ci sono i Monti del Matese che corrono lungo il confine con la Campania e raggiungono i 2050 metri con il monte Miletto. A oriente, la zona delSubappennino (Monti dei Frentani) degrada verso il mare con colline poco ripide e dalle forme arrotondate. Le aree pianeggianti sono poche e di piccole dimensioni, le principali sono la piana di Bojano (CB) nel Molise centrale e a occidente la piana di Venafro (IS). LaBocca di Forlì, o Passo di Rionero, (891 m.s.l.m.) segna convenzionalmente il limite geografico tra Italia centrale e Italia meridionale.
Il clima è di tipo continentale, soprattutto lungo le coste, con inverni generalmente freddi e nevosi ed estati calde e afose. Sulla costa il clima è più gradevole, man mano che si procede verso l'interno diventa via via più rigido e le temperature si abbassano notevolmente (Campobasso nel periodo invernale è una delle città più fredde d'Italia). Anche l'estate risulta più gradevole sulla costa dove spesso soffiano brezze che rendono più dolci i mesi caldi.
Le coste
Per 35 km il Molise è bagnato dal Mar Adriatico.
Importanti centri balneari e di villeggiatura sono Termoli (CB), Campomarino (CB) e Petacciato (CB): centri attrezzati di ogni comfort e dotati di lunghe spiagge.
La costa è bassa e sabbiosa tranne per il promontorio di Termoli (CB), al cui riparo è stato costruito il porto artificiale da dove partono le navi per le Isole Tremiti (FG) e la Croazia; lungo le coste ci sono anche alcune fasce pianeggianti, larghe non più di qualche chilometro. La formazione di dune litoranee causava il ristagno delle acque dei torrenti con la conseguente formazione di paludi, da qualche tempo però eliminate con opere di bonifica.
I fiumi
I fiumi principali della regione sono il Trigno, che segna parte del confine con l'Abruzzo, il Biferno, e il Fortore, a confine con la Puglia. Il Biferno è l'unico fiume che nasce, scorre, e sfocia interamente nella regione Molise, più precisamente nella provincia di Campobasso. Le sue sorgenti danno molte acque. In Molise nasce anche il Volturno, che con una lunghezza di 175 km e un bacino esteso per 5.550 km², è il principale fiume dell'Italia meridionale sia per lunghezza sia per portata. La notevole abbondanza di risorse idriche del Molise permette di soddisfare i fabbisogni, oltre che ovviamente della medesima regione, anche di Campania, Puglia e Abruzzo.
I laghi
Il fiume Biferno è stato sbarrato da un invaso artificiale negli anni settanta, la diga del Liscione, e fu così formato il lago di Guardialfiera, il più esteso del territorio. Altro lago di grande importanza è quello di Occhito che costeggia per diversi chilometri il confine tra Molise e Puglia. Inoltre, tra le Mainarde molisane sorge il bacino artificiale di Castel San Vincenzo (IS), realizzato alla fine degli anni cinquanta e che fa parte dell'area molisana del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. I laghi naturali sono pochi, estremamente ridotti e a carattere stagionale.
Ambiente
Nel Molise, che include il settore Mainarde del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sono presenti ulteriori vaste aree boschive, soprattutto nella provincia di Isernia. Di notevole importanza sono le Oasi del WWF (Monte Mutria e Guardiaregia-Campochiaro), l'Oasi LIPU di Casacalenda (la prima nata in regione), l'Oasi Le Mortine nel bacino fluviale del Volturno presso Venafro (IS), il massiccio del Matese, la riserva naturale Collemeluccio con le sue estensioni di boschi di abete bianco, la riserva MAB di Montedimezzo e l'Orto Botanico di Capracotta (IS). Da segnalare anche la presenza sul territorio regionale del Parco regionale agricolo storico dell'olivo di Venafro, unico parco agricolo in Molise, riconosciuto con una legge regionale risalente al 2008.
La fauna è caratterizzata dalla presenza del camoscio appenninico, del capriolo, del cervo, del cinghiale, del daino, della lontra[5], del lupo appenninico, dell'orso bruno marsicano e della volpe. La fauna aviaria stanziale include il falco pellegrino, il gheppio, la ghiandaia e la coturnice.
Storia
Storicamente gran parte del Molise si identifica con l'antico Sannio. Infatti quasi tutto il suo territorio era abitato dalle tribù Sannitiche.
A partire dal III secolo a.C. subì l'invasione dei Romani, che crearono le loro colonie nei principali centri abitati già esistenti: Saepinum-Sepino (CB), Larinum-Larino (CB), Aesernia-Isernia e Venafrum-Venafro (IS).
Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, il territorio molisano fu devastato dai Goti (535-553), e poi incluso nel Ducato longobardo di Benevento.
Dal 667 al 1200 ca., dai gastaldati alla Contea di Bojano. Sotto il dominio del Ducato longobardo di Benevento venne suddiviso in sei gastaldati tra i quali quello di Bojano. Il gastaldato di Bojano, intorno al 667, era stato concesso al condottiero bulgaro Alzeco[6], che divenne il primo gastaldo[7] di un'area pressoché disabitata. AdAlzeco fu accordato il titolo del gastaldato di Bojano dal Re longobardo Grimoaldo. I bulgari erano presenti oltre che a Boiano anche a Sepino, Isernia (cittadine affermate già in epoca Romana) e nella zona dell'agro dell'attuale Campobasso. Tombe umane di un tipo steppico-nomade così come sepolture equine databili dalla seconda metà dell'VIII secolo attestano la presenza proto-bulgara nel Molise in questi luoghi. Nella sua vita, Paolo Diacono, scrisse che i discendenti di questi proto-bulgari parlavano ancora il loro idioma originario, così come il latino. I discendenti proto-bulgari formarono con gli abitanti del luogo una unica comunità interscambiando tradizioni, linguaggio, usi e costumi, circostanza che viene confermata anche dallo studio effettuato da Francesco D'Ovidio.
Dal 1045 al 1210, dalla Contea di Bojano al Contado di Molise
Nel 1045 il condottiero normanno Rodolfo di Moulins, disceso in Italia Meridionale con gli Altavilla, conquista la Contea di Bojano. È con l'arrivo dei normanni e della famiglia de' Moulins, tra la fine dell'XI secolo e l'inizio dell'XII secolo, infatti, che comincia ad affermarsi il toponimo Comitatus Molisii riferito, appunto, alla contea di Bojano, che, nel contempo, aveva inglobato altre contee dove governavano altre signorie feudali. Rodolfo di Moulins (noto anche come Rao o Rodolfo De Molisio o di Molise) fu il primo conte del Molise. Territori, quali Venafro, Larino, Trivento, Isernia, Campomarino, la montagna del Matese, Pietrabbondante, Termoli, Mignano fino aCapracotta, Capriata e Prata[8] passarono quindi sotto la signoria dei de' Moulins. Nel contempo la città di Campobasso assunse un'importanza economica sempre crescente riuscendo a diventare la “capitale” della Contea. Il nome Molise, quindi, compare nel Medioevo centrale per identificare una contea di appartenenza della famiglia normanna dei de' Moulins.
Dinastia dei Conti del Molise, della casata dei de Moulins
Conte Guidomondo; Signore normanno del Castrum Molinis (Mortagne-au-Perche);
- A1. Rodolfo de Moulins (o di Molhouse, de Molinis o Molisio) - Condottiero normanno, I Conte di Boiano e del Comitatus Molisii (1053ca.);
- B1. Guidmondo figlio di Rodolfo de Moulins - II Conte di Boiano e del Comitatus Molisii;
- C1. Rodolfo II figlio di Guidmondo e Emma d’Eboli - III Conte di Boiano e del Comitatus Molisii (1092);
- D1. Ugo I; IV Conte di Boiano (1095) - Conte del Molise;
- F1. Riccardo di Molise o di Mandra; IV Conte di Molise; figlio di Ugo II di Molise e di una figlia illegittima del re Ruggero di Sicilia[10].
- G1. Ruggero; V Conte di Molise (1170);
Si era, dunque, formata una entità territoriale unificando le varie contee sotto controllo della Contea di Bojano, che i normanni chiamarono Comitatus Molisii ovvero Contado di Molise, che avrebbe conservato una propria peculiare identità nel corso dei secoli. Il dominio della famiglia si estinse verso la fine del secolo XII. Tale condizione determinò anche la fine della Contea, che si smembrò in piccoli feudi. Dai Conti del Molise discesero presumibilmente altre casate come i Montagano, i Luparia, i Pietravalle, i Montaquila, i Busso, i Castropignano, i Cantalupo, i Pescolanciano, i Santangelo, i Gambatesa, che si divisero il territorio della contea, e delle quali sono testimoni ancora oggi diversi comuni che ne riprendono la denominazione.
Dal 1221 al 1806, dal Contado di Molise alla Provincia di Molise
L'integrità del Molise, come detto, fu conservata fino al 1221, anno in cui Federico II di Svevia attaccò e conquistò Boiano convocandovi ifeudatari e i nobili a lui fedeli. Da quel periodo il territorio cominciò ad essere parte del Regno di Sicilia (che successivamente fu denominato Regno di Napoli e infine Regno delle Due Sicilie dal 1816 dopo il Congresso di Vienna). Quindi dal 1221 il Molise divenne la sede di un giustizierato (Justitiaratus Molisii), cioè di un distretto di giustizia imperiale, dove l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari. In realtà, l'amministrazione del Molise era congiunta a quella della Terra di Lavoro, che insieme formavano un unico distretto denominato Justitiaratus Molisii et Terra Laboris. I due territori condivisero il medesimo giustiziere fino al XVI secolo, quando dal 1538, il Regno di Napoli fu conquistato dalle truppe aragonesi (che vi istituirono un vicereame), il Molise fu staccato dalla Terra di Lavoro e aggregato alla Capitanata (regione storica corrispondente all'incirca alla attuale provincia di Foggia). L'aggregazione alla Capitanata cessò nel 1806, quando con la legge 132 "Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno" varata a Napoli dal Re Giuseppe Bonaparte, si riformarono i confini e si delinearono le Province e l'intera ripartizione territoriale del Regno di Napoli basata sul modello francese. Questa Legge soppresse il sistema dei giustizierati. Ci furono poi negli anni successivi fono al 1811, una serie di regi decreti che completarono il percorso d'istituzione delle province. In base alla suddetta riforma del 1806, quindi, fu stabilita la separazione del Contado di Molise dalla Capitanata. Il processo di definizione dei confini terminò nel 1811 e la provincia del Molise raggiunse quasi tutta la dimensione dell'attuale Regione Molise
Dal 1º gennaio 1817, l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Province dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816.
Fu questo un periodo di isolamento e di grave crisi economica e sociale, data la presenza sul territorio di numerose bande di briganti. Il Molise perse così l'identità originaria.
Dal 1806 al 1811, Provincia di Molise
Con l'invasione francese, ufficialmente il 27 settembre 1806, con la legge 132 del 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto di quell'anno, conNapoleone, il Molise divenne per la prima volta una provincia autonoma denominata Provincia di Molise con Campobasso capoluogo e che era suddivisa in tre distretti:
- Distretto di Campobasso, dal 1806;
- Distretto di Isernia, dal 1806;
- Distretto di Larino, istituito nel 1806 come parte della Capitanata e (con mutamenti territoriali) aggregato al Molise nel 1811.
Dal 1811 al 1962
La provincia di Molise ebbe un forte sviluppo grazie alle opere infrastrutturali e alle politiche messe in atto dal Re di Napoli Gioacchino Murat (succeduto a Giuseppe Bonaparte) a partire dal 1811, e l'annessione di Larino, Venafro e di parte della Valle del Volturno.
Dall'epoca del Regno di Napoli il territorio molisano era in realtà compreso in quattro giustizierati diversi: il Contado del Molise, l'Abruzzo Citeriore, la Terra di Lavoro e laCapitanata; ancora oggi è possibile riscontrare differenze dialettali, gastronomiche e folkloristiche fra queste quattro aree. Con l'annessione al Regno d'Italia, nella regione scoppiarono molte ribellioni che furono completamente sedate solo alla fine del XIX secolo.
Nel corso della Seconda guerra mondiale, il territorio attorno a Campobasso fu interessato da duri combattimenti, che si conclusero nel settembre 1943, con lo sbarco deglialleati a Termoli (CB).
Dal 1963 a oggi Regione Molise
Nel 1963, grazie a una disposizione transitoria che consentì di derogare ai limiti imposti dall'art. 132 della Costituzione italiana, la provincia di Campobasso venne distaccata dalla preesistente regione Abruzzi e Molise (che al contempo venne rinominata in Abruzzo), elevata a regione e nominata Molise. Campobasso divenne capoluogo di regione. Il 3 marzo 1970 una parte del suo territorio venne scorporata e istituita come Provincia di Isernia, con Isernia capoluogo. Il Molise è oggi quindi, con le due province di Campobasso e Isernia, la ventesima, e più giovane regione d'Italia.